Giovedì 21 marzo in occasione della XXIV Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime di mafia organizzata da Libera organizziamo una cena preparata solo con prodotti biologici Caresà e Libera Terra.
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++ Panelle di ceci con spinaci
++ Friselline con salsa mediterranea di pomodorini secchi e crema di mozzarella di bufala
++ Anelletti al forno con ragù vegetale di cicerchia e scamorza di bufala
++ Polpette di lenticchie e carote con insalata di stagione
++ Cassatine di ricotta di bufala e cioccolato con marmellata di arance rosse
++ PRENOTAZIONI AL 338 4147030 ++
Costo 25 euro a persona (esclusi vini, liquori e caffè)
>> OSPITE DELLA SERATA <<
Francesco Citarda, presidente della cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra, che ci racconterà la sua esperienza nel mondo di Libera e il suo impegno nella lotta alle mafie.
La Cooperativa Placido Rizzotto nasce nel Novembre 2001 ed è la prima cooperativa di giovani costituita per la gestione delle terre confiscate alla mafia site nel territorio dei Comuni del Consorzio Sviluppo e Legalità dove effettua l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, creando opportunità occupazionali ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità. Il metodo di coltivazione scelto sin dall’inizio è quello biologico e le produzioni sono tutte artigianali, al fine di garantire la bontà e la qualità dei prodotti che conservano il sapore antico della tradizione siciliana.
>> XXIV GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN MEMORIA DELLE VITTIME DI MAFIA <<
“Passaggio a Nord Est. Orizzonti di giustizia sociale” è il titolo scelto per la 24a Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che da Padova farà risuonare – in contemporanea con migliaia di piazze del mondo – i nomi delle oltre 900 vittime di mafia.
La giornata nasce 24 anni fa dal dolore di una madre che, in occasione del primo anniversario della strage di Capaci, si avvicinò a don Ciotti e gli disse: «Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri». Da allora ogni anno, il primo giorno di primavera, migliaia di persone si riuniscono nelle piazze d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina per leggere, simultaneamente, l’interminabile “rosario civile”.