Lo scorso 18 agosto è stata approvata in via definitiva la Legge Nazionale n. 141/15 sull'agricoltura sociale.
Con essa viene è introdotta la definizione di agricoltura sociale nel cui ambito rientrano le attività di:
- inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e di lavoratori svantaggiati;
- prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali mediante l'utilizzazione delle risorse materiali e immateriali dell'agricoltura per promuovere, accompagnare e realizzare azioni volte allo sviluppo di abilità e di capacità, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana;
- prestazioni e servizi che affiancano e supportano le terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati anche attraverso l'ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante;
- progetti finalizzati all'educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità nonchè alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche riconosciute a livello regionale, quali iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in eta' prescolare e di persone in difficolta' sociale, fisica e psichica.
La nuova legge istituisce anche l'Osservatorio sull'agricoltura sociale - nominato con decreto del Mipaaf - che è chiamato a definire le linee guida in materia di agricoltura sociale e assume funzioni di monitoraggio, iniziativa finalizzata al coordinamento delle iniziative a fini di coordinamento con le politiche rurali e comunicazione.
E’ a questa normativa nazionale che dovranno adeguarsi le leggi regionali in materia di agricoltura sociale.