Sovescio e aiuola. Lezione orto familiare bio di sabato 9 aprile 2016
Il cattivo tempo non ha scoraggiato gli iscritti al nostro corso di orto familiare secondo il metodo biologico che ha preso il via lo scorso sabato. Muniti di stivali ci hanno seguiti nei campi alla scoperta della tecnica del sovescio e dei metodi di realizzazione di un’aiuola.
Riassumiamo, in modo semplice e non esaustivo, qui di seguito, alcuni dei principi che abbiamo fornito loro così che siano un supporto per chi ha partecipato ma anche uno spunto per interessarsi alla materia per quanti non hanno potuto partecipare alla lezione.
Procedura di valutazione di un terreno al tatto.
E’ importante conoscere il proprio terreno prima di lavorarlo e per farlo occorre prelevare un campione (la quantità che entra in un cucchiaio da cucina), inumidirlo con un po’ d’acqua e manipolarlo tra le dita. A seconda delle sensazioni che avvertiremo - appiccicoso, granuloso, pastoso, setoso, nessuna - e della possibilità di fare o no una pallina di terra, rotolando il campione tra le mani, si potrà definire se il terreno è: sabbioso; sabbioso-franco; franco-sabbioso; franco; franco-limoso; argilloso-limoso; ecc..ecc…
Definito il tipo di terreno è importante capire quali sono le sue caratteristiche. Facciamo alcuni esempi:
- un terreno con molta argilla trattiene bene l’acqua e i principi nutritivi ma non è facile da lavorare
- un terreno sabbioso trattiene poca acqua e pochi principi nutritivi e questo incide anche sul sapore della produzione. È un terreno facile da lavorare:
- un terreno che contiene molto limo trattiene poca acqua e pochi principi nutritivi e da secco forma crepacciature sottili.
Il terreno e la sua fertilità
La fertilità del terreno è un concetto complesso che ha tre dimensioni: fisica, biologica e chimica. Il metodo più pratico per stimare la fertilità del terreno è detto “prova della vanga”. Si infila la vanga nella terra e se ne estrae un campione abbastanza spesso da permettere di analizzare tutti gli strati del nostro terreno e verificarne lo stato di salute.
La fertilizzazione dell’orto biologico
L’apporto di fertilizzanti organici naturali serve a colmare le perdite di humus (un complesso di sostanze di origine biologica costituite in parte dai prodotti di decomposizione delle sostanza organica in parte dalla sintesi di nuovi composti operata dai microrganismi terricoli) e a soddisfare i principi nutritivi delle colture.
Possiamo apportare sostanze fertilizzanti organiche naturali interrando nell’orto per esempio: letame, compost domestico, stallatico compostato, pellettato o l’erbaio da sovescio.
Il Sovescio migliora la fertilità del terreno
La tecnica del sovescio consiste nella semina di un erbaio di più specie che, raggiunto un determinato stadio di sviluppo, viene prima falciato e poi interrato. Le specie più usate per eseguire il sovescio sono quelle foraggere, qualsiasi specie erbacea. È bene seminare un miscuglio di diverse specie piuttosto che seminarne una sola. Durante la lezione in Caresà abbiamo esaminato l'efficacia di un erbaio da sovescio composto da avena e veccia.
Allestimento dell’aiuola
La lezione si è conclusa con la realizzazione in diretta di un'aiuola a partire da un terreno “incolto”. Lo abbiamo dapprima ripuntato e vangato con la forca a denti piatti, zappato ed infine affinato con il rastrello dandogli una leggera baulatura che aiuterà il radicamento e lo sviluppo delle colture che si trapianteranno/semineranno.
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